La capsula del tempo

Il soffitto della stanza si fa chiaro. Coty socchiude gli occhi. Quando li riapre, il buio ha ripreso il colore naturale. Il modulo audio vibra, sul piccolo monitor appare il volto di Feng.

— Dormivi?
— Non riesco a prendere sonno.
— Ho una cosa da mostrarti. Visto che non dormi, vengo lì.

La stanza torna buia. Coty si alza, afferra I pantaloni e gli passa sopra una mano prima d’infilarseli. Un attimo dopo, il cinese entra. I due si siedono nell’area della suite adibita a soggiorno. Feng gli porge un oggetto.

— Questa, me la consegnò tuo padre, qualche giorno prima del suo arresto.
— E’ un vecchio supporto usb. Sai cosa contiene?
— Non ne ho idea.

Coty inspira a fondo.

— Scopriamolo.

All’interno della sala computer, poche postazioni sono occupate. Feng ne indica una di qualche metro staccata dalle altre. Coty si siede, direziona il monitor in modo che nessun altro a parte loro due, possa vedere lo schermo, e accende un vecchio PC. Dopo un “bip” il video, visualizza una lunga lista di righe che si susseguono man mano, a un intervallo regolare.

— Un vecchio sistema Debian Linux. Perché mio padre ha usato un metodo così antiquato?
— C’è stato un periodo durante il quale I processori si evolvevano con una tale rapidità che il nuovo era già obsoleto. Chi sostituiva i PC vecchi, li rottamava, utilizzando metodi di smaltimento che non danneggiavano l’ambiente.
— Così una vecchia usb, sarebbe diventata a breve illeggibile, se non da un vecchio PC.

Coty digita alcuni caratteri.

— Ed ecco, che è apparso, il buon vecchio Desktop. Mi sembra di essere tornato ai tempi della scuola.

Feng sorride e gli angoli della bocca raggiungono gli occhi. Coty collega il supporto. Sul monitor appare una cartella di colore azzurro. Preme sulla tastiera e dopo un breve suono, gli compare un messaggio.

— Permesso negato? Ma certo! E’ stata creata da un altro utente. Devo modificare i valori dei permessi di accesso.

Preme alcuni tasti.

— Ora, ridigito il comando.

Appare una lunga lista di sottocartelle.

— Ognuna di queste directory è nominata con due lettere maiuscole.

Il ragazzo scorre la lista.

— C’è un file di testo.

Di nuovo digita sulla tastiera. I due si guardano.

— sembra un file binario. Un tempo, funzionavano come chiavi, per criptare o viceversa decriptare, dei messaggi nascosti. Si associavano al file da occultare.

Coty apre la sotto-cartella contrassegnata con le iniziali “B.M.”

— Contiene altri file di testo. Associo uno di questi file, con quello di prima e… ecco qua!

Il ragazzo solleva entrambe le braccia e stringe con forza i pugni.

—​Si!

Subito si pente e le riabbassa. Si guarda attorno. Nessuno dei presenti ha fatto caso alla sua reazione. Feng scoppia in una fragorosa risata e Coty lo divora con lo sguardo. Appena ritorna con gli occhi allo schermo, la sua espressione cambia.

— B.M. sta per Brett Miller. Questo è un dossier su mio padre.

Scorre veloce il testo.

— Guarda qua. Faceva parte del consiglio dei dieci.

Si volta verso il cinese e solleva un sopracciglio.

— Non ne sapevo niente. Giuro.— Risponde lui.

Il ragazzo, ritorna alla lista delle sottocartelle.

— A.B. deve stare per Abe Dixon e guarda l’ultima.
— D.C. Desmond Cook.
— Tutti membri. Guarda la data di creazione.
— Non è possibile. Deve essere stata modificata.
— Non credo. Quando sono arrivato qui, mi avete detto che alcuni avvenimenti non erano coerenti con la linea temporale. Eccone un altro. Quando mio padre fu arrestato aveva compiuto da poco quarantaquattro anni. Nonostante sia improbabile, sono sicuro che le date coincidono e che questa usb è in realtà una capsula del tempo.
— Una cosa?
— Supponi di voler far arrivare qualcosa nel futuro. Metti l’oggetto, in questo caso l’ usb, in una scatola. La scatola viene aperta solo, molti anni dopo.
— Per chi la apre, è come se la scatola, ha viaggiato nel tempo.

Coty estrae la chiavetta e spegne il PC. I due escono. In silenzio, ritornano nelle loro camere.